ATTESTATI – SPECIALIZZAZIONI
ebook sull'utilizzo dei droni e sul fuoco prescritto
Socio
SIA (Società Italiana Arboricoltura Italian Chapter ISA Internat. Society of. Arboriculture) N. 1241
Corso
sulla VTA (Valutazione di Stabilità degli Alberi) Claus Mattheck (2013)
Corso
“Verde Sicuro” – Orto Botanico Napoli (Novembre 2013)
Corso
sulla VTA (Valutazione di Stabilità degli Alberi) Orto Botanico Portici (2014)
Corso
sulla VTA I LIVELLO (2014)
Corso
sulla VTA II LIVELLO (2015)
Il
Verde urbano dopo il (Rhynchophorus ferrugineus) Punteruolo
rosso delle palme (2013)
STABILITÀ DELLE PIANTE VTA: ASPETTI TECNICO LEGALI AMBIENTI URBANI ED ANTROPIZZATI (2019)
STABILITÀ DELLE PIANTE: PARASSITI DEL VERDE URBANO (2020)
PERIZIE TEC.-AGRON. ABBATTIMENTO ALBERI (NULLAOSTA E PROCEDURE) (2020)
ABILITAZIONE ACQUISTO ED USO FITOFARMACI (PATENTINO)
ABILITAZIONE CONSULENTE FITOSANITARIO (INSEGNAMENTO MATERIA FITOSANITARIA)
CERTIFICAZIONE EUROPEA ETW 2020
VERDE URBANO 2020
STANDARD EUROPEO DI POTATURA 2020
PROTEZIONE DEGLI ALBERI NEI CANTIERI 2020
ABILITAZIONE ALLA PROGETTAZIONE E DL FUOCO PRESCRITTO 2020
ATTESTATI 2021
ATTESTATI-SPECIALIZZAZIONI
VTA STABILITà DELLE PIANTE
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• Date
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2020
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ISCRIZIONE
SIA (sOCIETà ITALIANA DI ARBORICOLTURA
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Chapter
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ISA (International Society of Arboriculture
Università Federico II – Facoltà di Agraria Portici
(NA), votazione 102/110
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• Date
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2020
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INTRODUZIONE
ALL'INDAGINE DI STABILITA' DEGLI ALBERI ED APPROFONDIMENTI TECNICI E LEGALI E
PROBLEMATICHE LEGATE AGLI AMBITI URBANI ED ANTROPIZZATI”
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Chapter
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ODAF Ordine Agronomi e Forestali Salerno
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• Date
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2015
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corso vta II
livello – analisi strumentale
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Chapter
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MUSA Museo Scienze Agrarie – Orto botanico Portici –
ODAF Ordine Agronomi e Forestali Napoli – UNINA Università Federico II Napoli
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• Date
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2014
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corso vta I
livello – analisi visiva
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MUSA Museo Scienze Agrarie – Orto botanico Portici –
ODAF Ordine Agronomi e Forestali Napoli – UNINA Università Federico II Napoli
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• Date
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2013
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Stabilità
degli alberi governance del verde in aree pubbliche
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Chapter
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Comune di Napoli – R3GIS - MUSA Museo Scienze Agrarie –
Orto botanico Portici – ODAF Ordine Agronomi e Forestali Napoli – UNINA Università
Federico II Napoli – Studio Verde
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• Date
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2013
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Chapter
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Corso sulla
stabilità degli alberi e propensione al cedimento tenuto dall’ideatore del
metodo vta prof. claus mattheck
ISA International
Society of Arboriculture - Comune di Salerno – SIA Società Italiana di Arboricoltura
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• Date
Chapter
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2012
il
verde urbano dopo il punteruolo rosso
Regione Campania – Servizio Fitopatologico
Regione Campania
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• Date
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2016
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Chapter
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abilitazione
acquisto ed uso prodotti fitofarmaci “CSD patentino”
Regione Campania – Servizio Fitopatologico Regione Campania
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• Date
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2016
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Chapter
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abilitazione
consulente fitosanitario
Regione Campania – Servizio Fitopatologico Regione Campania
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download specializzazioni
INCARICHI SVOLTI VTA visive e strumentali
• Date
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2020
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PROGETTO
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v.t.a. stabilità
delle piante
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Datore di lavoro ditta e/o Ente
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MANIFATTURE SIGARO
TOSCANO – CAVA DE’ TIRRENI (SA)
Ordini di acquisto 45-32711,
45-32712 del 28/02/2020
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Descrizione
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Ordinanza verifica alberature prospicienti spazi ed aree pubbliche
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• Date
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2020
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PROGETTO
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docenza
esperto PON
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Datore di lavoro ditta e/o Ente
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ISTIT. SUPERIORE M.P.
VITRUVIO CASTELLAMMARE DI STABIA (NA)
Prot. 7087/4.1.o del
22/10/2019
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Descrizione
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Docente in qualità di Esperto: PON Modulo: i sentieri
dei sapori
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• Date
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2020
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PROGETTO
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VERIFICA
AREE DISTRUTTE DA INCNDIO AREA PARCO NAZIONALE DEL VESUVIO
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Datore di lavoro ditta e/o Ente
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OLIVA DANIELA, ANNA
MARGHERITA
Zona Direttiva
Habitat/Natura2000/Parco Nazionale del Vesuvio
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Descrizione
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intervento volto alla verifica stabilità delle piante,
eliminazione pericolo per pubblica incolumità e riforestazione aree distrutte
da incendio.
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• Date
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2020
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PROGETTO
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ARMENA -
CITTà METROPOLITANA DI NAPOLI
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Datore di lavoro ditta e/o Ente
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ARMENA SERVIZI REAL
BOSCO DI PORTICI
Determina 295 del 29/05/2019 RICONTROLLO
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Descrizione
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Verifica stativa visiva e strumentale di 500 piante
site Real Bosco di Portici
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• Date
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2020
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PROGETTO
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ORDINANZA
COMUNE DI SORRENTO
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Datore di lavoro ditta e/o Ente
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VILLA ASTOR/TRITONE
SORRENTO
Indagine strumentale di
alberature oggetto di ordinanza per pericolo alla pubblica e privata
incolumità.
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Descrizione
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Verifica statica visiva e strumentale con
certificazione di eliminato pericolo
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• Date
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2020
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PROGETTO
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ARMENA -
CITTà METROPOLITANA DI NAPOLI
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Datore di lavoro ditta e/o Ente
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ARMENA SERVIZI REAL
BOSCO DI PORTICI
Determina 295 del 29/05/2019
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Descrizione
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Verifica stativa visiva e strumentale di 500 piante
site Real Bosco di Portici
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• Date
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2020
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PROGETTO
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CONDOMINIO
PARCO DUE PINI IN SEIANO NAPOLI
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Datore di lavoro ditta e/o Ente
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PARCO DUE PINI
Incarico specialistico
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Descrizione
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Verifica della stabilità delle piante e propensione al
cedimento effettuata con Analisi strumentale DynaRoot (verifica tenuta
radicale)
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• Date
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2020
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PROGETTO
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AREA TECNICA
SERVIZIO LL.PP.
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Datore di lavoro ditta e/o Ente
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COMUNE DI VICO
EQUENSE CITTÀ METROPOLITANA DI NAPOLI
Determina 1140/2019 attività suppletiva
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Descrizione
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intervento volto all’abbattimento/superamento delle
barriere architettoniche e al completamento di Piazza Marconi. CUP
I75C19000070001. incarico di cui alla determina n. 1140/2019. richiesta
verifiche/attività suppletive di natura agronomica VTA. Analisi strumentale
stabilità alberi con DynaRoot (verifica tenuta radicale)
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• Date
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2019
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PROGETTO
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protezione
civile/polizia locale
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Datore di lavoro ditta e/o Ente
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Città di Vico Equense (NA) casa comunale sede
Determina 1251 del 25/11/2019
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Descrizione
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Direzione lavori
inerenti il recupero e riforestazione aree distrutte incendi del Faito
versante sovrastante la ex SS 269.
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• Date
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2019
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PROGETTO
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protezione
civile/polizia locale – affidamento incarico in via d’urgenza
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Datore di lavoro ditta e/o Ente
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Città di Vico Equense (NA) casa comunale sede
Prot. 0038807 del 15/11/2019.
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Descrizione
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Indagine urgente
sullo stato delle alberature lungo l’intero versante meridionale del Faito
interessato dei violenti incendi del 2017, in modo da stabilire tutti i
necessari interventi da avviare con la massima urgenza, al fine di eliminare
qualsiasi pericolo per la pubblica e privata incolumità
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• Date
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2019
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PROGETTO
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VARIANTE AL
PIANO REGOLATORE GENERALE
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Datore di lavoro ditta e/o Ente
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Città di Piano di Sorrento (NA), casa comunale sede
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Descrizione
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RELAZIONE
AGRONOMICA VARIANTE AL PRG
lavori a base
d’asta € 3.136.500,00
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• Date
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2019
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PROGETTO
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relazione
agronomica istituto comprensivo f. caulino
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Datore di lavoro ditta e/o Ente
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Città di Vico Equense (NA)
Determinazione n. 184 del 12/02/2019
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Descrizione
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Incarico esterno
VTA Stabilità delle piante
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• Date
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2016
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PROGETTO
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relazione
agronomica plessi scolastici
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Datore di lavoro ditta e/o Ente
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Città di Vico Equense (NA)
Determinazione n. 144 del 05/02/2016
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Descrizione
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Incarico esterno
VTA Stabilità delle piante
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• Date
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2015
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PROGETTO
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relazione
agronomica via asturi
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Datore di lavoro ditta e/o Ente
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Città di Vico Equense (NA)
Determinazione n. 281 del 02/04/2015
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Descrizione
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Incarico esterno
relazione agronomica e VTA
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1. PREMESSA
La potenziale caduta di alberi o di parti di albero
costituisce una non indifferente fonte di rischio per persone, animali e cose.
Il custode dell’albero, che ha responsabilità civile e penale dei fatti e delle
conseguenze dovute all’albero, ha il dovere di monitorare i fattori di rischio
e di ridurre al minino la probabilità che un danno del genere si possa verificare.
Per prevenire i danni dovuti alla caduta di alberi o di loro parti è necessario riconoscere precocemente le
situazioni a rischio, in modo da poter intervenire tempestivamente per
ridurne la pericolosità (magnitudo).
Le perizie di questo tipo devono essere eseguite da personale
tecnico altamente qualificato e competente, che si deve attenere a protocolli
operativi ed a metodologie di diagnosi che devono fornire dati scientificamente
validi e oggettivamente verificabili.
La perizia deve essere
eseguita in modo da permettere a chiunque la legge di identificare
correttamente la pianta; deve contenere una descrizione precisa e puntuale dei
difetti biomeccanici riscontrati, le prescrizioni di intervento atte a ridurre l’eventuale
pericolosità della pianta e l’intervallo di tempo entro il quale la pianta deve
essere nuovamente controllata.
Tali requisiti sono stati esplicitati nel “ Protocollo ISA sulla valutazione di stabilità degli
alberi”, elaborato
dal gruppo di lavoro sulla stabilità degli alberi (GLSA) della Società Italiana di Arboricoltura (SIA), che definisce campo di applicazione
e procedure tecniche della valutazione di stabilità degli alberi.
Le metodologie di analisi della stabilità degli alberi
sviluppate nel corso degli anni sono molteplici; in Italia si fa solitamente
riferimento alla scuola tedesca di Claus Mattheck e, più di rado, alle
metodologie sviluppate da Lothar Wessolly.
La procedura diagnostica conosciuta con l’acronimo di VTA
(Visual Tree Assessment), elaborata da Claus Mattheck, è certamente la
procedura di valutazione di stabilità degli alberi più diffusa in Italia. Il
metodo si fonda sul fatto che i difetti statici interni di un albero sono
correlati a specifici sintomi visibili esternamente. L’analisi visiva, ovverosia
il riconoscimento e la codificazione di tali sintomi, è la parte più delicata dell’analisi.
Questa prima fase permette di identificare i soggetti sui quali è necessario compiere
approfondimenti strumentali finalizzati a confermare e quantificare le anomalie
strutturali che maggiormente influiscono sulla stabilità dell’albero. Gli
strumenti utilizzati a tal scopo sono molteplici, e si basano su diversi
principi: sulle variazioni di velocità di onde d’urto o di ultrasuoni nel legno
(martelli a impulsi sonici e ultrasonici, tomografie soniche), sulle emissioni
dei tessuti legnosi nell’infrarosso termico (termografia), sulle variazioni di
conducibilità elettrica del legno (shigometro), sulla resistenza del legno alla
penetrazione di una sonda (penetrometri), ecc.. Attualmente, gli strumenti più
utilizzati per l’indagine delle condizioni interne del legno sono i
penetrometri e i tomografi sonici.
2. materiali e
metodi
Come detto, in Italia la Valutazione di Stabilità degli Alberi,
viene effettuata, principalmente, con il metodo VTA (Visual Tree Assessment) e
protocollo ISA (International Society of Arboriculture).
Il metodo VTA, (Visual Tree Assessment) è stato
elaborato dal prof. C. Mattheck (Direttore del Dipartimento di Biomeccanica
presso l'Istituto di ricerca sui materiali II del Centro di ricerca di Karlsruhe,
Germania).
La procedura VTA consta di tre fasi:
1.
accurata
ispezione visiva di tutte le parti di ciascuna pianta, dal colletto (parte basale del
fusto a contatto col terreno) alla chioma, per l'individuazione di eventuali
anomalie “esterne”. Tale fase comprende anche la misurazione dei parametri
dendrometrici (diametro, altezza, diametro medio e altezza di inserzione della
chioma) e la verifica dello stato vegetativo e fitosanitario dell'albero;
2.
esame dei
sintomi riscontrati nel corso della fase 1, mediante percussione con martello di gomma,
sondaggio con asta metallica, ecc., al fine
di correlarli con eventuali anomalie “interne” alla pianta e, pertanto,
non visibili esternamente;
3. approfondimento strumentale
dei sintomi di cui alle fasi 1 e 2, dove ritenuto necessario dal
tecnico, al fine di quantificare le
anomalie interne a ciascuna pianta e valutare la resistenza meccanica
residua dell'intero albero o di sue parti.
La verifica strumentale, se necessaria, dovrà
essere effettuata mediante l'impiego di uno dei principali strumenti previsti
dal metodo VTA: il Tomografo (tomografia sonica: arbotom©), il Resistografo (trapano densitometrico) e Dynaroot (valutazione dinamica della
propensione allo scalzamento delle zolle degli alberi).
In relazione ai sintomi/danni riscontrati ed alle misurazioni
strumentali effettuate, sarà fornito un giudizio sintetico sulla stabilità
biomeccanica dell'albero esaminato, secondo la scala di propensione al
cedimento stabilita dalla SIA: attuale CPC (Classe di Propensione al
Cedimento), in sostituzione della vecchia Classificazione FRC (Failure Risk
Classification).
Qualora la classe venga definita “estrema” (classe D), si intende che, sono considerati superati i parametri di sicurezza
per cui la pianta è da ritenersi instabile, potenzialmente pericolosa e deve
essere abbattuta il prima possibile.
Quando il parametro di sicurezza non venga superato di poco e
complessivamente la pianta presenti gravi sintomi/danni, la propensione al
cedimento sarà definita “elevata”
(classe C/D) e devono essere prescritti gli interventi necessari per
garantirne la sicurezza onde far rientrare il rischio entro valori accettabili
per la sicurezza di persone e cose: “classe
C” (es. potatura di alleggerimento, consolidamenti etc.).
Qualora i sintomi/danni siano meno gravi e le misurazioni
strumentali rivelino una condizione statica almeno sufficiente, la propensione
al cedimento dovrà essere giudicata moderata,
bassa o trascurabile, in proporzione alla situazione rilevata.
3.
responsabilità civili e penali IN CASO DI SCHIANTO DI UN ALBERO
3.1. Soggetto responsabile: chi ha la
custodia
La
giurisprudenza acclarata in materia individua quale soggetto responsabile la
figura del “custode”, di colui cioè che ha la padronanza e l’effettiva
disponibilità di fatto della cosa, cioè che abbia un potere ed un contemporaneo
dovere di governo su di essa (proprietario/amministratore/Ente Pubblico).
3.2. Responsabilità Civile
In caso di schianti di alberi e/o rami
vale il dettato dell’art. 2043 cod. civ.: “risarcimento per fatto illecito” che
obbliga il proprietario (custode) a risarcire eventuali danni. La premessa è
che vi sia un fatto doloso o colposo che, in ispecie si concretizza con la
mancata valutazione della stabilità (da farsi solo e soltanto da un agronomo/forestale
unici tecnici abilitati).
In parole povere, se l’amministratore non ha agito
come un buon padre di famiglia FACENDO REDIGERE LA VALUTAZIONE DI STABILITà, risulta fatto colposo per cui vi è
l’obbligo del risarcimento del danno. Viceversa se l’Amministratore, procede
con diligenza a far verificare, una ad una le alberate, il fatto doloso non
sussiste.
3.3. Responsabilità Penale
La responsabilità penale, è personale e le persone
possono solo essere “persone fisiche”. Nel caso in ispecie, del proprietario o,
se ente pubblico ad esempio del Comune, la responsabilità penale è del solo Sindaco
pro-tempore che risponde personalmente di eventuali sue negligenze (ad esempio
non imponendo di far effettuare la valutazione di stabilità delle alberate).
4. autorizzazione
per abbattimento di piante
Il titolo abilitativo per effettuare oggi l’abbattimento di una pianta
(non secca) è il Permesso di Costruire rilasciato previo autorizzazione paesaggistica
con procedimento semplificato.
In realtà con
l’evoluzione normativa attuale, nello specifico: D.P.R. 31 DEL 13.02.2017, art.
4, allegato A, Lettera 14: l'abbattimento CON SOSTITUZIONE rientra tra
gli interventi esclusi dall'autorizzazione paesaggistica.
In tal senso e senza
correre il rischio che una qualche commissione o la soprintendenza possa
opporre dinieghi, oggi è possibile tagliare una pianta con una CILA
(Comunicazione di Inizio Attività Asseverata), esecutiva lo stesso giorno della
consegna purché supportata e corredata da due condizioni:
1) una
“pesante” documentazione tecnico-agronomica (redatta a scienza e coscienza) che
dimostri la comprovata sussistenza del Pericolo, ma soprattutto del rischio per
la pubblica o privata incolumità di persone, animali e cose;
2) che
l’abbattimento sia con sostituzione (porre a dimora un egual numero di piante
della stessa specie o di specie diffuse nel comprensorio.
CASISTICA POSSIBILE
1. suolo
privato
2. ambiti tutelati paesaggisticamente d.lgs. 42/04 PARTE
III
3. area a parco regional
4. area comunità montana
5. area natura 2000;
per cui:
- relativamente alla zonizzazione di cui ai punti 1 e 2 del
sito di insidenza, ai sensi del disposto normativo vigente (abbattimento con
sostituzione - D.P.R. 31/2017 art. 4, tab. A, lett. 14), l’intervento
risulta effettuabile previo sola comunicazione di inizio attività (CILA) - abbattimento
con sostituzione: senza aut. Paesaggistica;
- relativamente alla zonizzazione di cui al punto 3, ai sensi
del disposto normativo vigente (Deliberaz. Ente Parco M.L. n. 5 del 2
marzo 2015), l’intervento risulta effettuabile previo acquisizione
del nullaosta dell’Ente Parco;
- relativamente alla zonizzazione di cui al punto 4, ai sensi
del disposto normativo vigente (Regolamento Regionale 24/09/2018 n. 8
art. 53 co 1), l’intervento risulta effettuabile previo autorizzazione
della Comunità Montana;
- relativamente alla zonizzazione di cui al punto 5, ai sensi
del disposto normativo vigente (Dir. Habitat 92/43/CEE e suo Regolamento di
attuazione D.P.R. 8 settembre 1997 n. 357), l’intervento risulta
effettuabile senza V.I. (senza Valutazione di Incidenza), in quanto
come da autodichiarazione allegata, rietra nelle fattispecie di cui
all’articolo 3, comma 1, lettera “B” del Regolamento regionale n. 1/2010
“Disposizioni in materia di procedimento di valutazione di incidenza” e non avrà,
né singolarmente né congiuntamente ad altri interventi, incidenze negative
significative sul sito della Rete Natura 2000
(IT8030008 “Dorsale dei Monti Lattari”) interessato dal
progetto/intervento o su una delle specie tutelate di cui agli allegati II e IV
della direttiva 92/43/CEE e all’allegato I della direttiva 79/409/CEE.
Responsabilità civile e penale in caso di schianto di un albero (Fausto Nasi)
DETERMINAZIONE ETÀ DELLE
PIANTE
Per determinare l'età delle piante basterebbe contare gli anelli di
accrescimento della sua sezione, ma per far questo sarebbe necessario
abbatterlo.
Per determinare l'età della pianta (si escluda assolutamente il metodo
empirico di dividere la circonferenza diviso 2,5, totalmente erroneo). si
estrae una carota con un particolare strumento detto taladro (succhiello) di
Pressler e si contano gli anelli.
Di seguito si ripropongono le diverse fasi di analisi che attuiamo:
ESTRAZIONE CAROTA
PREPARAZIONE
ANALISI DI LABORATORIO E DETERMINAZIONE CERCHIE CAMBIALI
ns articolo su Positano news SEZIONE L'ESPERTO RISPONDE
Autorizzazione per abbattimento di singole piante
SUOLO PRIVATO, NESSUN PERICOLO per la pubbli./privata incolumità, anche zone a vincolo (*1 e *2)
(*1) zona a vincolo 42/04
(*2) parco regionale/nazionale
1. il
proprietario/avente titolo inoltra una CILA (Comunicazione di Inizio Lavori
Asseverata) al Comune per abbattimento con sostituzione ai sensi del DPR 31/2017
(D.P.R. 31 DEL 13.02.2017 Art. 4 allegato A - Lettera 14 abbattimento con sostituzione) - diritti di
segreteria €
75 bollo;
2.
UN TECNICO di comprovata competenza (competenza e non esperienza
=> un dott. agronomo/forestale e non un geometra od un perito che fa quello
da 50 anni), predispone un progetto con relazione agronomica, elaborati grafici
e fotografici) a corredo della CILA;
3. Occorre indicare una ditta esecutrice ed allegare il DURC (Documento Unico
di Regolarità Contributiva);
(*1) zona a vincolo 42/04
4.
si è immediatamente autorizzati
al taglio (non occorre autorizzazione paesaggistica, obbligo di impiantare
albero adulto di specie simile o anche diversa ma tipica della zona).
(*2) parco regionale/nazionale
4.
il comune chiede nullaosta all'Ente Parco (non occorre autorizzazione
paesaggistica);
5.
Ottenuto il nullaosta si è autorizzati al taglio (obbligo di impiantare albero adulto
di specie simile o anche diversa ma tipica della zona).
SUOLO PRIVATO, pericolo per la pubblica e privata incolumità, anche zone a vincolo (*1 e *2)
(*1) zona a vincolo 42/04
(*2) parco regionale/nazionale
1. Sindaco emana ordinanza di abbattimento, la invia per conoscenza agli Enti detentori dei vincoli, si è immediatamente autorizzati al taglio;
2. Occorre indicare un Direttore dei lavori (agronomo) ed una ditta esecutrice allegando il DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva);
3. alla fine occorre redigere certificazione di eliminato pericolo.
SUOLO PUBBLICO, anche zone a vincolo (*1)
(*1) zona a vincolo 42/04
1. L'UTC predispone un progetto di abbattimento con sostituzione (ai sensi del DPR 31/2017 Allegato A lett. 14);
2. il progetto è immediatamente esecutivo;
OFFERTA economica con prove di stabilità
VTA
(Visual tree assessment)
Verifica statica visiva e strumentale su piante arboree
mediante l'applicazione del metodo V.T.A. (Visual Tree Assessment), attuata secondo
il protocollo ISA (International Society of Arboriculture), sia che si tratti
di indagine ex novo che di ricontrollo, attraverso lo svolgimento delle seguenti
fasi di indagine:
1. Verifica morfostrutturale dell’elemento arboreo con indagine in quota;
2. Verifica delle condizioni epigee mediante tomografia sonica a diversa quota e su ramificazioni principali e secondarie in funzione delle risultanze delle verifiche morfostrutturali visive;
3. Verifica delle condizioni epigee mediante resistografo a diversa quota e su ramificazioni principali e secondarie in funzione delle risultanze delle verifiche morfostrutturali visive.
4. Verifica delle condizioni ipogee mediante prova dinamica Dynaroot;
5. Spese generali per assistenze e collaborazioni
6. Restituzione dei dati al committente con relazione tecnico-agronomica sulla valutazione delle condizioni biomeccaniche e di stabilità e note prescrittive.
€ 2.800,00 (oneri piattaforma elevazione esclusi)
TARIFFARIO VTA ANNO 2020 (needed psw):
TARIFFARI0 ASSOVERDE Associazione Italiana Costruttori del Verde (VIGENTE 2017)
(acquistato: psw)
SEMINARI/CORSI/CURRICULA/INCARICHI/STRUMENTAZIONE CURRICULA
VOCE DI CAPITOLATO:
Verifica
statica visiva e strumentale su piante arboree mediante l'applicazione del
metodo V.T.A. (Visual Tree Assessment), attuata secondo il protocollo ISA
(International Society of Arboriculture), sia che si tratti di indagine ex novo
che di ricontrollo, attraverso lo svolgimento delle tre fasi di indagine:
1.
verifica visiva dei sintomi e dei danni esterni;
2.
valutazione tecnica dei sintomi e dei danni in rapporto alla stabilità
dell'albero;
3.
eventuali misurazioni strumentali necessarie e sufficienti per verificare
la stabilità dell'albero in modo preciso ed esauriente.
Le analisi
strumentali saranno effettuate con l’utilizzo di:
·
Succhiello di Pressler;
·
Microscopio;
·
Frattometro;
·
RESISTOGRAPH PD500-Series
(IML PowerDrill®)
·
ARBOTOM®
· DYNAROOT (tenuta radicale)
· POOLING TEST (Prova di trazione)
La
scelta di: quali, quanti, del numero di prove e posizioni ove effettuare le
eventuali indagini strumentali sarà a discrezione del tecnico valutatore (condizioni
normali: al colletto, a 2 mt. ed alla imbrancatura).
Comprensiva
di contrassegno numerico, documentazione fotografica e perizia tecnica a firma
di tecnico abilitato (dott. Agronomo o dott. Forestale), descrittiva dei risultati
della verifica e degli interventi manutentivi consigliati. Escluso oneri autoscala o treeclimbing:
05/04/2015 | INCARICO ESTERNO COMUNE DI VICO EQUENSE
Valutazione Stabilità e propensione al cedimento alberate via A. Asturi, Città di Vico Equense
Comunicato CLICCA
prova strumentale per verificare i danni di un fungo cariogeno (Ganoderma resinaceum)
REPLANTING - Spostamento piante di olivo (Sireneo d'Aequa) GUARDA IL VIDEO CLICCA (*) autorizzazione rilasciata ed abbattimento effettuato
|
Funghi di rilevanza
statica delle piante: raccolta fotografica sui principali funghi importanti per
la stabilità delle piante CLICCA
ARTICOLO PUBBLICATO SULLA SEZIONE L'ESPERTO RISPONDE DI POSITANONEWS:
"determinazione dell'età delle piante"
clicca
Cos’è il metodo VTA
Il VTA (Visual Tree
Assessment in: Mattheck &
Breloer, 1994) è una
metodologia di indagine, che viene eseguita per la valutazione delle condizioni
strutturali dell’albero.
Esso si basa sulla
identificazione degli eventuali sintomi esterni che l’albero evidenzia in
presenza di anomalie a carico del legno interno; anche
laddove non esistano cavità o evidenze macroscopiche del decadimento in corso
(ad esempio, funghi che si sviluppano sui tessuti
legnosi, è possibile, attraverso il riconoscimento di tali sintomi, cogliere il segnale della
presenza di difetti meccanici e fisici all’interno dell’albero.
Se vengono individuati dei sintomi di difetto, questi devono essere confermati
da metodi di analisi approfonditi e devono poi essere
dimensionati. Così, alberi sani vengono esaminati in modo non distruttivo, e
solo se i sospetti vengono confermati si procede ad un’indagine più approfondita
dell’albero. In Italia la metodologia VTA è liberamente praticabile non essendo
normativamente riservata ad alcun ordine professionale, tuttavia richiedendo
complesse conoscenze interpretative agronomiche, botaniche e forestali, è
normalmente svolta da agrotecnici ed agrotecnici laureati e da dottori agronomi
e forestali, entrambi iscritti nei rispettivi albi professionali, nonché da
altri soggetti competenti per esperienza.
Il metodo VTA si svolge in tre fasi:
1. Controllo visivo
dei difetti e della vitalità. Se non si riscontrano segnali preoccupanti,
l’esame è terminato. L’indagine visiva viene effettuata considerando l’albero nella sua interezza e prendendo in
considerazione la sua morfologia, il suo
aspetto fisiologico e le sue caratteristiche biomeccaniche.
2. Analisi
strumentale (Identificazione del difetto). Se vengono riscontrati sintomi
di difetti, essi vengono esaminati per mezzo di un’indagine più approfondita
(percussione con martello tradizionale, percussione con
martello ad impulsi, Resistograph,
Arbotom) per stimare la localizzazione del punto debole e la sua espansione
assiale.
3. Determinazione
della dimensione del difetto e della qualità del legno con applicazione
di criteri di previsione di schianto per stabilire se l’albero è pericoloso
metodo VTA prevede quindi un’analisi più approfondita solo per i soggetti che
manifestano uno o più difetti tra quelli sopra elencati. Dimensionamento dello
spessore della parete residua. Se il difetto rilevato è preoccupante deve
essere dimensionato per valutare lo spessore residuo della sezione trasversale
della parete. Come fattore di sicurezza per alberi con piena vegetazione viene assunto il valore t
/ R maggiore od uguale a 0,3 (dove t è lo spessore di parete residua sana e R è
il raggio del tronco nel punto della misurazione). Se dimensionando il difetto si ha
la prova di un'alta probabilità di rottura e l'albero è scarsamente vitale,
allora è da sostituire. Se deve essere assolutamente risparmiato, perché è un
esemplare raro, carico di storia, allora è
possibile ridurre i rischi di danneggiamento con opportuni interventi di tipo
manutentivo.
Protocollo ISA®
Onde uniformare la metodologia di attuazione
del metodo V.T.A. ideato, come detto, dallo scienziato tedesco Prof. Claus
Mattheck, la S.I.A.[1]
(Società Italiana di Arboricoltura) ha messo a punto il protocollo ISA.
Protocollo ISA – SIA:
1. Oggetto e scopo della valutazione della
stabilità degli alberi
2. Procedure di massima dell’analisi visiva
3. Procedure di massima dell’analisi
strumentale
4. Restituzione dei dati al committente
5. Durata delle analisi e classificazione
dei rischi
6. Note operative per la messa in sicurezza
7. Limiti applicativi nelle procedure di
verifica di stabilità.
[1] Chapter Italiano dell’International Society
of Arboriculture
Classe di
propensione al cedimento
Come da metodo V.T.A. attuato con protocollo
ISA, il risultato finale della valutazione di Stabilità deve permettere
l’attribuzione di una Classe di Propensione
al Cedimento (CPC). La SIA,
nell’attuazione del protocollo di stabilità relativo ha ridefinito recentemente
la classificazione sostituendo quella che era la FRC (Failure Risk Classification), con l’attuale e
vigente CPC.
CSP - Nuova Classificazione della Propensione al Cedimento degli
alberi© redatta
dalla S.I.A. (Società Italiana di Arboricoltura che sostituisce integralmente
la vecchia classificazione FRC (Failure Risk Classification) per la
determinazione della stabilità degli alberi.
Classe
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Definizione
|
A
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Trascurabile
|
Gli
alberi appartenenti a questa classe, al momento dell'indagine, non
manifestano segni, sintomi o difetti significativi, riscontrabili con il
controllo visivo, tali da far ritenere che il fattore di sicurezza naturale
dell'albero si sia ridotto. Per questi soggetti è opportuno un controllo
visivo periodico, con cadenza stabilita dal tecnico incaricato, comunque non
superiore a cinque anni.
|
B
|
Bassa
|
Gli alberi
appartenenti a questa classe, al momento dell'indagine, manifestano segni,
sintomi o difetti lievi, riscontrabili con il controllo visivo ed a giudizio
del tecnico con indagini strumentali, tali da far ritenere che il fattore di
sicurezza naturale dell'albero non si sia sensibilmente ridotto. Per questi
soggetti è opportuno un controllo visivo periodico, con cadenza stabilita dal
tecnico incaricato, comunque non superiore a tre anni. L'eventuale
approfondimento diagnostico di tipo strumentale e la sua periodicità sono a
discrezione del tecnico.
|
C
|
Moderata
|
Gli alberi appartenenti a questa classe, al momento
dell'indagine, manifestano segni, sintomi o difetti significativi,
riscontrabili con il controllo visivo e di norma con indagini strumentali*.
Le anomalie riscontrate sono tali da far ritenere che il fattore di sicurezza
naturale dell'albero si sia sensibilmente ridotto. Per questi soggetti è
opportuno un controllo visivo periodico, con cadenza stabilita dal tecnico
incaricato, comunque non superiore a due anni. L'eventuale approfondimento
diagnostico di tipo strumentale e la sua periodicità sono a discrezione del
tecnico. Questa avrà comunque una cadenza temporale non superiore a due anni.
Per questi soggetti il tecnico incaricato può progettare un insieme di
interventi colturali finalizzati alla riduzione del livello di pericolosità
e, qualora realizzati, potrà modificare la classe di pericolosità
dell'albero.
* É ammessa una valutazione analitica documentata.
|
C/D
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Elevata
|
Gli alberi appartenenti a questa classe, al momento
dell'indagine, manifestano segni, sintomi o difetti gravi, riscontrabili con
il controllo visivo e di norma con indagini strumentali*. Le anomalie
riscontrate sono tali da far ritenere che il fattore di sicurezza naturale
dell'albero si sia drasticamente ridotto. Per questi soggetti il tecnico
incaricato deve assolutamente indicare dettagliatamente un insieme di
interventi colturali. Tali interventi devono essere finalizzati alla
riduzione del livello di pericolosità e devono essere compatibili con le
buone pratiche arboricolturali. Qualora realizzati, il tecnico valuterà la
possibilità di modificare la classe di pericolosità dell'albero.
Nell'impossibilità di effettuare i suddetti interventi l'albero è da
collocare tra i soggetti di classe D.
* È ammessa una valutazione analitica documentata.
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D
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Estrema
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Gli alberi appartenenti a questa classe, al momento
dell’indagine, manifestano segni, sintomi o difetti gravi, riscontrabili con
il controllo visivo e di norma con indagini strumentali. * Le anomalie
riscontrate sono tali da far ritenere che il fattore di sicurezza naturale
dell’albero si sia ormai, quindi, esaurito. Per questi soggetti, le cui
prospettive future sono gravemente compromesse, ogni intervento di riduzione
del livello di pericolosità risulterebbe insufficiente o realizzabile solo
con tecniche contrarie alla buona pratica dell’arboricoltura. Le piante
appartenenti a questa classe devono, quindi, essere abbattute.
* È ammessa la valutazione analitica documentata.
|
Obiettivo
principale del metodo S.I.A., che trova l’applicazione ideale per gli alberi
posti in spazi aperti oppure lungo arterie stradali o, infine, in parchi e
giardini in cui si compiono le ordinarie pratiche manutentive, è calcolare la
capacità di sopportazione dei carichi, ossia della forza del vento, una volta
determinati l’altezza dell’albero, la forma della chioma, il diametro del
tronco, la specie botanica e l’esposizione dell’albero.
L’esposizione
dell’albero al vento è stabilita in base alle indicazioni di
Davenport, che considerano la diversa posizione della pianta:
· aperta campagna (pianta completamente esposta al vento);
· area periurbana, ossia paese o territorio con edifici bassi (pianta
parzialmente protetta dal vento);
· città (pianta protetta dal
vento).
Per mezzo
di alcuni grafici di riferimento, ricavati dai modelli studiati da Wessolly, è
possibile calcolare se il diametro del tronco è sufficiente a sopportare il
carico di vento (intensità di Beaufort di grado 11 = 32, 6 m/s ),
stabilendo di conseguenza il fattore di sicurezza statica ottimale della pianta
(Sb). Con valori elevati di Sb, cioè se il diametro è più grande di quello necessario
per resistere alla forza del vento, l’albero dispone di un’elevata riserva
statica e può essere accettata una certa quantità di legno degradato. In
sintesi:
· Sb superiore a 150%: il valore
minimo accettabile per un’adeguata sicurezza è 150;
· Sb tra 100% e 150%: è necessario,
sulla base delle condizioni ambientali e in special modo dell’esposizione ai
venti dominanti presenti in zona, definire i criteri operativi per riportare la
pianta ad un adeguato range di sicurezza;
· Sb eguale o inferiore a 100%:
l’albero non presenta condizioni di stabilità sufficienti. Per gli alberi in
queste condizioni la conservazione è ammissibile soltanto se non si riscontrano
alterazioni significative del legno e se si attuano interventi di manutenzione.
In quest’ultimo caso è, perciò, indispensabile eseguire immediatamente le
prescrizioni indicate (grado 1: urgenza assoluta, lavori da realizzare
immediatamente).
La relazione tecnica relativa all’indagine
prevede la determinazione per ciascun albero di:
· Specie;
· Ubicazione rispetto agli altri alberi;
· Descrizione delle condizioni della
pianta;
· Classe di rischio fitostatico o di
propensione al cedimento;
· Classe fitosanitaria;
· Modalità di intervento;
.
Grado di urgenza dell’intervento.
AUTORIZZAZIONI PER L’ABBATTIMENTO
ALBERATURE
DAL 6 APRILE 2017: D.P.R. 31 DEL 13.02.2017 ART. 4 allegato A - Lettera 14
L'ABBATTIMENTO CON SOSTITUZIONE - Rientra tra gli interventi esclusi dall'autorizzazione paesaggistica
Il provvedimento è entrato in vigore il 6 aprile 2017.
DPR 31/2017 DPR Bosetti&Gatti
interventi esclusi dall'autorizzazione paesaggistica allegato A punto 14 (sostituzione di alberi o arbusti)
Circolare MIBACT (Soprintendenza)
Zona non vincolata, nessun regolamento del verde, albero non censito
monumentale: basta semplice richiesta al comune allegando relazione agronomica
del perchè se ne chiede abbattimento. Il comune rilascia, se lo ritiene, nullaosta
all’abbattimento. Comunicazione di inizio, direzione lavori, ditta esecutrice e
rispetto condizioni di sicurezza D.Lgs. 81/2008-106/2009.
1. suolo
privato
2. ambiti tutelati paesaggisticamente d.lgs. 42/04 pARTE
III
3. area a parco regionale monti
lattari
4. area comunità montana monti lattari
5. area natura 2000;
per cui:
- relativamente alla zonizzazione di cui ai punti 1 e 2 del
sito di insidenza, ai sensi del disposto notmativo vigente (abbattimento con
sostituzione - D.P.R. 31/2017 art. 4, tab. A, lett. 14), l’intervento
risulta effettuabile previo sola comunicazione di inizio attività (abbattimento
con sostituzione: senza aut. Paesaggistica);
- relativamente alla zonizzazione di cui al punto 3, ai sensi
del disposto normativo vigente (Deliberaz. Ente Parco M.L. n. 5 del 2
marzo 2015), l’intervento risulta effettuabile previo acquisizione
del nullaosta dell’Ente Parco Monti Lattari;
- relativamente alla zonizzazione di cui al punto 4, ai sensi
del disposto normativo vigente (Regolamento Regionale 24/09/2018 n. 8
art. 53 co 1), l’intervento risulta effettuabile previo autorizzazione
della Comunità Montana Monti Lattari;
- relativamente alla zonizzazione di cui al punto 5, ai sensi
del disposto normativo vigente (Dir. Habitat 92/43/CEE e suo Regolamento di
attuazione D.P.R. 8 settembre 1997 n. 357), l’intervento risulta
effettuabile senza V.I. (senza Valutazione di Incidenza), in quanto
come da autodichiarazione allegata, rietra nelle fattispecie di cui
all’articolo 3, comma 1, lettera “B” del Regolamento regionale n. 1/2010
“Disposizioni in materia di procedimento di valutazione di incidenza” e non avrà,
né singolarmente né congiuntamente ad altri interventi, incidenze negative
significative sul sito della Rete Natura 2000
(IT8030008 “Dorsale dei Monti Lattari”) interessato dal
progetto/intervento o su una delle specie tutelate di cui agli allegati II e IV
della direttiva 92/43/CEE e all’allegato I della direttiva 79/409/CEE.
Alberature ubicate in aree sottoposte a Vincolo Paesaggistico
PRIMA DEL DPR 31/2017 VALEVA:
Per l'abbattimento di alberature ubicate in
area sottoposta a Vincolo ai sensi
art. 134C – 136 e 142 D.Lgs. 42/04, in osservanza all'art. 146 stesso Decreto, occorre richiedere
preventiva autorizzazione paesaggistica (Procedimento Semplificato D.P.R. 139/10 alleg. 1 lett. 36).
In realtà, è ns interpretazione che non sia “Conditio sine qua non”
il fatto che il territorio sia vincolato ai sensi del 42/04 od altro vincolo,
ma il singolo albero o le alberature debbano avere “cospicui caratteri di
bellezza naturale” anziché “distinguersi per la sua/loro non comune bellezza” anziché
“caratteristico aspetto avente valore estetico
Per
cui un ailanto (Ailanthus), anche se si trova a Sorrento anzichè a Capri,
anzichè a Firenze, non può e non deve essere oggetto di parere preventivo della
Soprintendenza.
Va
da se che quando un albero non ha le caratteristiche particolari del 42/04 ed
il Comune non ha un “Regolamento del verde”, lo stesso nON RISULTA SOGGETTO AD
AUTORIZZAZIONE ALL’ABBATTIMENTO:
Capo II
Individuazione dei beni paesaggistici
Articolo 136
Immobili ed aree di notevole interesse pubblico
1.
Sono soggetti alle disposizioni di questo Titolo per il loro notevole interesse
pubblico:
a) le cose immobili che hanno cospicui
caratteri di bellezza naturale o di singolarità geologica;
b) le ville, i giardini e i parchi, non tutelati dalle disposizioni della
Parte seconda del presente codice, che si distinguono per la loro non comune
bellezza;
c) i complessi di cose immobili che compongono
un caratteristico aspetto avente valore estetico e tradizionale;
d) le bellezze panoramiche considerate come
quadri e così pure quei punti di vista o di belvedere, accessibili al pubblico,
dai quali si goda lo spettacolo di quelle bellezze.
Alberature ubicate in aree non sottoposte a Vincolo Paesaggistico
Eventuali disposizioni del Regolamento del
Verde, fermi rimanendo ovviamente diritti di terzi, nonché prescrizioni, tutele
e disposizioni di diversa natura e competenza (NTA del PRG – Atti d'Obbligo -
prescrizioni originario Permesso di Costruire – nonché R.C. Tutela Animali
D.C.C. n° 275/05). In genere le alberature presenti in aree NON sottoposte a
Vincolo Paesaggistico ai sensi D.Lgs. 42/04 possono essere abbattute senza la
preventiva autorizzazione paesaggistica
Se l’albero/i si trova in zona vincolata, ma l’abbattimento
presenti caratteristiche di urgenza motivata da ragioni di pericolo per la
pubblica incolumità, può essere inoltrata al Servizio Verde Gestione
una richiesta in carta libera di emissione di un’ordinanza
sindacale urgente di abbattimento per pericolo per la pubblica incolumità.
La richiesta può essere inoltrata dal
proprietario dell’albero e va corredata da relazione fisiopatologica o
fitostatica da parte di un Dottore Agronomo, con la descrizione
delle caratteristiche della pianta, fotografie e motivazione della richiesta, che
attesti i motivi di urgenza.
Quando è necessario abbattere una pianta: Differenza fra
RISCHIO E PERICOLO
PERICOLO:
possibilità intrinseca di rotture e/o cedimento
RISCHIO: possibilità
di estrinsecare il pericolo (fare danni)
Due piante sono
entrambe pericolose (i rami si possono spezzare e la pianta si può ribaltare).
Per semplicità diciamo che sono pericolose allo stesso identico modo.
Una delle piante si
trova in un bosco sperduto, lontanissimo dove non passa mai nessuno =>
RISCHIO basso,
l’altra si trova in
un parco giochi frequentato ogni giorno da moltissime persone e bambini =>
RISCHIO elevato.
Le due piante pur
avendo la stessa identica PERICOLOSITÀ, sono differenti per rischio: quella nel
bosco, pur essendo pericolosa, se cade non ha la minima possibilità di fare
danni => rischio basso => non serve abbatterla.
Quella nel parco, se
cade, sicuramente potrebbe fare danni => rischio elevato => abbattimento
(se non è possibile altro).
Se una pianta è
pericolosa, si può cercare di evitarne l’abbattimento??!
Risposta: SI se si può attenuarne il RISCHIO.
MA COME??!
In svariati modi,
purchè si riporti il RISCHIO entro limiti stabiliti di tolleranza:
1) rendere
impossibile l’accesso all’area di sedime e di proiezione della chioma e del
tronco => il RISCHIO si abbassa entro
limiti di sicurezza e non è più necessario abbattere la pianta;
2) consolidarne i
rami ed il tronco;
3) altro:
¨potatura rimonda ¨potatura
alleggerimento ¨potatura
epicormici ¨diradamento ¨spalcatura ¨accorciam.
¨trattamenti fitosanitari ¨arieggiamento ¨drenaggio ¨arieggiamento ¨diserbo ¨arieggiamento ¨concim.
¨ammendamento ¨protezione
cavità ¨irrigazione
¨consolidamento statico ¨consolidamento
dinamico ¨consolidamento di
tenuta
¨tirante con cavi d’acciaio
¨tirante con fasce ¨tirante sintetico
tubolare
¨consolidamento statico branche dyneema o fune d’acciaio ¨legature branche PP
BOA/COBRA
¨consolidamento tridimensionale TREEGUARDIAN/BRACINGSYSTEM/TREE
SAVE
¨legature branche PES ¨legature branche
PA ¨prova di
trazione ¨monitoraggio
pendenza
¨ancoraggio pianta con cavi di acciaio ¨supporto ¨puntellamento ¨parafulmine ¨interdizione
QUALI SONO I LIMITI ACCETTABILI DI TOLLERANZA??!
Chiedetelo ad un agronomo => Fai da Te senza me ahi ahi ahi..! ^_*
SCHEDA VTA STUDIO STARACE (PASSWORD)