visualizza gli elementi strutturali dl pergolato: allirti, currienti, cavalli, curreje, poze
Pergolato Semplice: allirti, cavalli, currienti, poze
Pergolato doppio corrente: allirti, cavalli, currienti, curreje, poze
LEGGE REGIONALE CAMPANIA 31 MARZO 2017 N. 10 COMMA 42 - PALI LEGA METALLICA
31/03/2017 - Grazie al lavoro dell'on. Alfonso Longobardi (Consigliere Regionale legislatura De Luca), è stato modificato il Disciplinare di Produzione del Limone IGP Sorrento.
Al comma 42 del collegato alla Legge di Stabilità (L.R. 10/2017 co 42), viene sancita la legittimità di quanto già disposto dalla Commissione Europea con regolamento
(CE) 10 gennaio 2011, n. 14, ovvero, la legittimità dell'uso di pali in lega metallica.
L.R. 31 marzo 2017 n. 10 - comma 42
titolo abilitativo urbanistico (autorizzazione per installazione pergolato)
L’installazione di un pergolato in pali di
castagno a protezione di una coltivazione (limoneto), stante il disposto della
L. 73/2010 rientra nella tipologia edilizia di ATTIVITà
EDILIZIA LIBERA, per la qual cosa, non occorre effettuare alcun adempimento al
Comune, salvo che per eccesso di zelo non si effettui una comunicazione di
opere di ordinaria manutenzione (che per definizione sono attività edilizie
libere). RS
Testo
del decreto-legge 25 marzo 2010, n. 40 (in Gazzetta Ufficiale - serie generale
- n. 71 del
26 marzo
2010), coordinato con la legge di conversione 22 maggio 2010, n. 73 (stessa
Gazzetta
Ufficiale),
L’installazione
di un pergolato in pali di castagno a protezione di una coltivazione
(limoneto), stante il disposto della L. 73/2010, che ha modificato l’art. 6 del
DPR 380/2001 (art. 6 comma 1 lettera d), rientra dal 2010 nella tipologia
edilizia di ATTIVITÀ
EDILIZIA LIBERA,
D.P.R. 380/2001 Art. 6 (L) co 1 lettera d -
Attività edilizia libera
(articolo così sostituito dall'art. 5 della legge
n. 73 del 2010)
d)
i movimenti di terra strettamente pertinenti all’esercizio dell’attività
agricola e le pratiche agro-silvo-pastorali, compresi gli interventi
su impianti idraulici agrari;
Bosetti & Gatti - d.P.R. n. 380 del
2001 - T.U art. 6 comma 1 lettera d
FINANZIAMENTI PER COSTRUIRE PERGOLATI PSR CAMPANIA 2014/2020
MISURA 5.1.1 Prevenzione danni da avversità atmosfericheio finanz. fondo perduto 80%
IMPORTI ED
ALIQUOTE DI SOSTEGNO
La spesa complessiva ammissibile (somma degli interventi
ammessi) a contributo deve essere compreso tra un minimo di € 10.000,00 ed un
massimo di € 200.000,00 di spesa per singolo beneficiario, che costituisce,
inoltre, il tetto totale massimo di spesa ammissibile per l’intero periodo di
programmazione. La percentuale di sostegno, calcolata sulla spesa ammessa a
finanziamento, è pari al 80%; la restante quota percentuale di contributo è a
carico del richiedente.
aperto Bando aprile 2019
Bando Tipologia 511/A (DRD n. 29 del 04.03.2019) (pdf 2.5 Mb)
Per facilitare la compilazione delle istanze, si rendono disponibili qui di seguito in formato word (compresso) gli allegati al bando
Dichiarazioni ed allegati (424 Kb)
Scadenza ore 16.00 del 6 maggio 2019
VIDEO
Origini
del limone nel Mondo: 2400 a.C.
– Shu-King book of History (libro della storia)
Origini del limone in Italia: 1951 già c'era – Scavi di Pompei
TUTTE LE NOTIZIE SULLE ORIGINI DEL LIMONE CON FOTO : CLICCA
Il
Pergolato tipico sorrentino
PERGOLATO TIPICO SORRENTINO IN PALI DI CASTAGNO E PAGLIARELLE
Per la costruzione del pergolato (prevola) si usano i pali di castagno
(lieveni o levene) e ricordiamo che la maggior parte dei castagneti
della Penisola sono cedui e sono utilizzati per produrre pali e pertanto
vengono tagliati dopo un periodo di 12-15 anni.
I più grossi e diritti (‘mpieri, ma anche allirti)
sono piantati in terra, secondo una griglia a maglia quadrata di 2,80 metri di lato, per
una profondità di circa un metro lasciando all’esterno 5/6 metri. Oltre un
metro più in basso delle cime dei pali si crea una griglia di pali un po’ più
sottili che portano nomi diversi a seconda della loro posizione: i currienti
reggono i cavalli e
con essi formano i quadrati che hanno i vertici negli allirti;
sempre perpendicolarmente ai currienti e poggiati su di essi, fra
i cavalli, si stendono le currejeche quindi dividono i quadrati a
metà formando dei rettangoli. Fra currienti e curreje si
stendevano quindi le pagliarelle.
Per evitare sbandamenti e per dare maggiore
solidità a tutta la struttura del pergolato si aggiungevano delle
diagonali poze (con
la o chiusa), utilizzando per ciascuna di esse due o
tre lieveni scelti fra quelli più storti e irregolari. Infine si
creava un altro livello di currienti più o meno a metà dell’altezza dei
ritti. Currienti, curreje e cavalli, per essere accoppiati alle
estremità e dare quindi continuità alla struttura, dovevano essere
assottigliati alla base. Questa operazione si chiamava spalettatura e
si effettuava con un’ascia a forma di zappa dopo aver bloccato il palo, posto
in diagonale, contro una base di legno. Le parti tagliate si
chiamavano tacche.
Tutti i fissaggi venivano
effettuati a mano senza uso di chiodi, ma solo con legature di filo di ferro da
1 mm.
Questo si comprava in matasse e poi veniva trasferito su bastoncini di legno
(mazzarielli, ovviamente di castagno) utilizzati anche come leva per ottenere
una legatura stretta. Il trasferimento dalla matassa al pazzariello avveniva
con l’ausilio di un apposito congegno detta molto
genericamente machinetta. Per essere fissato
il mazzariello aveva una delle due estremità quadrata.
Nel limoneto tradizionale
al centro di ogni quadrato, quindi fra quattro ‘mpieri, c’era un albero
circondato da una piazzola circolare ribassata (fonte), ciò per trattenere
l’acqua quando non si irrigava ancora con i moderni metodi. Infatti, se oggi si
usano gli impianti a goccia o altri sistemi simili, un tempo si scavavano (con
la zappa) dei canali che correvano lungo i poggetti che separavano le fonti e
quindi, aprendo la vasca di raccolta acqua che si trovava nella parte più alta
dell’agrumeto, si riempivano le fonti una per volta deviando il flusso
dell’acqua chiudendo un canale e aprendo il successivo più a valle. Per questo
motivo l’agrumeto classico doveva essere terrazzato e le terrazze avevano una
leggera pendenza verso valle.
Particolari costruttivi clicca
Le
pagliarelle in Penisola Sorrentina
In tutta la penisola Sorrentina gli agrumeti, per fornire una buona
produzione di frutti, devono essere protetti dalle gelate notturne, dalla
pioggia forte e dalla grandine. Per moltissimi anni sono stati quindi coperti
da un tetto di pagliarelle poggiate su di un alto pergolato, ma negli ultimi
decenni reti di plastica verdi o nere a maglia stretta hanno sostituito le
tradizionali pagliarelle. Queste sono degli “scudi” di paglia tenuta
insieme da listelli di legno. Hanno una dimensione prestabilita (200x120cm),
ovviamente compatibile con le dimensioni del pergolato. La costruzione
delle pagliarelle era, ed è tuttora, completamente manuale e
richiedeva una certa abilità.
Si procedeva in questo
modo: si preparava un telaio rettangolare (telariello) di listelli di castagno
tagliati longitudinalmente a metà (chierchie): i quattro lunghi (perecuni)
erano ricavati dalla parte più spessa e robusta e i quattro corti (traverse) da
quelle con qualche irregolarità. Le traverse venivano inchiodate sui perecuni,
entrambi con la parte curva all’esterno.
Il telariello veniva
poi poggiato su una specie di tavolo, fatto di assi di legno montate su due
cavalletti, e sopra vi si stendevano due strati di paglia di grano, uno opposto
all’altro, nel senso delle traverse (foto 1 – foto 2 – foto 3).
Quindi si fermava la paglia con altri quattro listelli di castagno (cimme), più
sottili dei pereconi, inchiodati su questi ultimi faccia contro faccia in
modo da lasciare all’esterno tutte le parti curve (foto 4 – foto 5 – foto 6).
Per questa ultima operazione si usavano chiodi un po’ più lunghi che, dopo aver
attraversato i tre listelli sporgevano di vari millimetri dall’altro lato,
quindi si girava la pagliarella (foto 7)
e si ribattevano le punte in modo da fissare definitivamente il tutto e non
creare pericoli.
Con una piccola accetta o
con delle apposite lunghe lame (curtielli) si tagliava la paglia in eccesso in
modo da ottenere un bordo diritto, sporgente solo di pochi centimetri dal
telaio; attualmente è più comune usare delle grosse cesoie (foto 8).
Per completare
la pagliarella si dovevano tagliare le parti sporgenti
delle cimme (effettivamente le cime delle chierchie). Infatti
questi erano i soli listelli non tagliati a misura essendo la parte che restava
della chierchia intera dopo aver tagliato gli altri pezzi. Per questa
ragione di solito eccedevano la misura della pagliarella e la parte sporgente
veniva stroncata con il serracchio (saracco) (foto 9).
Le pagliarelle prodotte durante l’estate
venivano sistemate in alte pile (cataste). Dopo il primo inverno passato sul
pergolato, non si riportavano a terra, ma venivano accatastate
sulla prevola e coperte da quattro di esse a mo’ di tetto spiovente
formando le cosiddette cupole 'e pagliarelle (foto 10).
Verso novembre si copriva (accommogliava) l’agrumeto (foto 11),
cioè le pagliarelle venivano stese sul pergolato, e all’inizio
della primavera si scommogliava e si ricostruivano le cupole ‘e
pagliarelle che ai più apparivano come strane casette.
costi
per la realizzazione di un pergolato
Sono definiti dal tariffario per le opere di
miglioramento edito dalla Regione Campania anno 2010 CLICCA
In dettaglio le voci di costo sono:
VOCE DI TARIFFA 11.006b
-pergolato tipico della costiera sorrentina
costituito da:- pali di castagno scortecciati della lunghezza di m 7 e del
diametro in punta di cm 6-7 posti obliquamente con funzione di puntelli (detti
"poze" e "contrapoze"), in numero non inferiore al 25%
degli "allirti". Il tutto posto in opera e legato con filo di ferro
zincato del n.10:
* per il pergolato a doppio corrente al m²
Costo € 14,05/mq
VOCE DI TARIFFA 11.006b
- maggiorazione per il trattamento al piede dei
pali verticali, "allirti", per un'altezza di almeno 80 cm
Costo € 0,62/mq
VOCE DI TARIFFA 11.006c
Copertura dei pergolati: - con rete
in plastica di colore nero o verde o neutro (percentuale di
ombreggiamento non inferiore al 60%)
Costo € 2,05/mq
VOCE DI TARIFFA 11.006c
Frangiventi: - con rete in plastica di colore
nero o verde o neutro (percentuale di ombreggiamento non inferiore
al 60%)
Costo € 2,05/mq
VOCE DI TARIFFA 11.006c
Copertura dei pergolati: - con pagliarelle
di paglia su telaio di doghe di castagno
Costo € 5,07/mq
VOCE DI TARIFFA 11.006c
Copertura dei pergolati: - con pagliarelle,
anche di "cannuccia"
Costo € 7,92/mq
VOCE DI TARIFFA 11.006c
Copertura dei pergolati: - con altra
copertura di origine vegetale
Costo € 5,07/mq
costo
medio di un pergolato sorrentino a doppio corrente
- pergolato €
14,05/mq
- maggiorazione per bruciatura al piede € 0,62
- copertura in rete [ombreggiatura 60-70%] (oggi
è difficile trovare chi lo voglia realizzare in pagliarelle) € 2,05/mq
- frangivento in rete [ombreggiatura 90%] € 2,05/mq
TOTALE € 18,77/mq => PER 1 ETTARO (10.000mq) => € 187.700
PERGOLATO REALIZZATO CON FINANZIAMENTO PSR CAMPANIA, PROSPICIENTE CHIESA DI SCHIAZZANO A MASSA LUBRENSE NAPOLI
DETERMINA DI CONCESSIONE DEL FINANZIAMENTO CLICCA
Marseglia Michele pergolato pali castagno e limoneto IGP Sorrento su ex bosco
FOTO realizzazione pergolato prima durante dopo
Documentazione