Nella
vita non basta essere intelligenti, si deve essere geniali.
PONTEGGI
Progettazione
e calcolo ponteggi, redazione del PiMUS (Piano di Montaggio, Uso e Smontaggio)
Costo
medio di un PiMUS: € 300,00 + IVA
D.Lgs.
81/2008,
Titolo IV, Sezione IV, Ponteggi e impalcature in legname
Art. 136 comma 1 D.Lgs. 81/2008 (ex art. 36
quarter D.Lgs. 626/94) – in vigore dal
19/07/2005:
Nei lavori in quota il datore di lavoro
provvede a redigere a mezzo di persona competente un piano di montaggio, uso e smontaggio (Pi.M.U.S.), in
funzione della complessità del ponteggio scelto omissis”
Art. 136
comma 6 D.Lgs. 81/2008 Il datore di lavoro assicura che i ponteggi siano montati,
smontati o trasformati sotto la diretta sorveglianza di un preposto, a regola
d'arte e conformemente al Pi.M.U.S., ad opera di lavoratori che hanno ricevuto
una formazione adeguata e mirata alle operazioni previste.
Definizioni - articolo 107
1. Agli effetti delle disposizioni di cui al
presente capo si intende per lavoro in quota: attività lavorativa che espone il
lavoratore al rischio di caduta da una quota posta ad altezza superiore a 2 m rispetto ad un piano
stabile.
Ponteggio
I ponteggi sono definiti “opere
provvisionali”, cioè strutture di servizio di tipo temporaneo e non facenti
parte della costruzione, ma allestiti o impiegati per la realizzazione, la
manutenzione e il recupero di opere edilizie. Devono evitare il pericolo di
cadute di uomini o cose e, nella forma individuata dalle normative, pericolo di
cadute di uomini o cose e, nella forma individuata dalle normative, devono
essere impiegati per lavori eseguiti ad altezze superiori a 2,00 m.
Sono costituiti da una serie di elementi
collegati al fine di ottenere una struttura rigida, sviluppata in senso
verticale ed orizzontale, in grado di adattarsi modularmente alle
caratteristiche geometriche dell’edificio.
I ponteggi possono essere realizzati in legno
o metallo. In Italia i ponteggi metallici, utilizzati già dagli anni ’30, hanno
sostituito quasi totalmente quelli in legno. La maggior parte dei ponteggi in
commercio sono quindi ponteggi in legno. La maggior parte dei ponteggi in
commercio sono quindi ponteggi in acciaio.
In commercio si trovano principalmente le
seguenti tipologie di ponteggi:
• a tubi e giunti;
• a telai prefabbricati:
- a portale;
- ad “H”;
• a montanti e traversi prefabbricati
(multidirezionale).
Quando sono necessari i ponteggi
Ai sensi del combinato
disposto dagli articoli 107, 111 e 122 del D.lgs. 81/2008, i ponteggi sono necessari
tutte le volte che vengono eseguiti lavori ad
un'altezza superiore ai due metri ed
è necessario eliminare i pericoli di caduta di persone e di cose. Ai sensi del combinato disposto dagli
articoli 96 comma 1 lettera g), 89 comma 1 lettera h), 17 comma 1 lettera a),
28 comma 2 lettera b) e 2 comma 1 lettera n), le disposizioni o misure
individuate all'interno del POS devono essere volte ad evitare i rischi
professionali nel rispetto della salute della popolazione e dell'integrità
dell'ambiente esterno. In sintesi è molto difficile poter fare a meno dei
ponteggi e quando servono, per poter riuscire ad ottimizzarne il loro impiego,
è necessario progettarli con cura a partire dalla fase iniziale del lavoro.
Importante sapere che
In generale quando si deve installare un
ponteggio di altezza superiore a 2 metri, occorre che il committente, o un suo
delegato, proceda alla redazione preliminare del PiMUS (Piano di montaggio, uso
e smontaggio del ponteggio).
Quando, tuttavia, il ponteggio ha un’altezza
superiore a 20 metri,
oppure per l’installazione, causa la particolarità del sito, si debba operare
in modalità non prevista dal libretto
ministeriale approvato, occorre che [articolo 133 D.lgs. 81/2008], si redatta una relazione di
calcolo con disegno esecutivo.
Elementi
costruttivi
Un ponteggio standard per poter essere montato
deve essere in possesso dell’Autorizzazione Ministeriale e dei dispositivi di
sicurezza previsti nel Piano di montaggio, uso e smontaggio (PIMUS). In
particolare per legge deve avere:
·
Ancoraggi a muro
·
Parapetti
·
Cavallette prefabbricate idonee
·
Tavole fermapiede in acciaio
·
Scale
·
Intavolati in acciaio
·
Il distacco tra il bordo interno dell’impalcato e l’edificio deve
essere non superiore ai 20 cm
·
Elemento parasassi capace di intercettare la caduta del materiale
dall’alto
Nell’effettuare il montaggio bisogna controllare
che i piani di appoggio siano stabili ed efficienti, in modo da creare
condizioni agevoli per la realizzazione dei piani successivi, e che il piano di
calpestio sia allestito in modo adeguato. Il datore di lavoro deve assicurarsi
che nell’eseguire il montaggio/smontaggio dei ponteggi, vengano rispettati i
sistemi di sicurezza, stabiliti per legge, per le cadute dall’alto (dispositivi
di protezione, sistemi di arresto caduta, punti di ancoraggio e linee vita),
per i dispositivi di protezione individuale (imbracatura, guanti, scarpe,
casco, altro), e per la segnaletica di sicurezza.
Ancoraggi
Nell’Unione Europea esistono due sistemi che disciplinano la
costruzione e l’impiego dei ponteggi fissi: il sistema autorizzativo e quello
non autorizzativo. In Italia è vigente il sistema autorizzativo che prevede una
specifica autorizzazione rilasciata dal Ministero del lavoro e della previdenza
sociale (MLPS). Tale autorizzazione è attualmente regolata dal titolo IV, Capo
II, Sezione V, del D.lgs n. 81/2008 e s.m.i.
Le circolari del
Ministero del Lavoro e della Previdenza Le
circolari del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale
nn. 85/78, 44/90 e 132/91
regolano nel dettaglio, rispettivamente, le seguenti tipologie di dettaglio, rispettivamente, le seguenti
tipologie di ponteggi:
TUBI E GIUNTI (PTG)
TELAI PREFABBRICATI (PTP)
MONTANTI E TRAVERSI PREFABBRICATI (PMTP);
esse dettano le istruzioni per la compilazione delle esse dettano le istruzioni per la
compilazione delle
relazioni tecniche, necessarie all’ottenimento delle
autorizzazioni ministeriali.
Detta autorizzazione ministeriale al capitolo 4 riporta il calcolo del ponteggio
nelle varie condizioni d’impiego con le verifiche dei vari elementi che lo
compongono, tra cui gli ancoraggi. Il
capitolo 7 o (All. A) riporta nel dettaglio i disegni di tutti o (All. A) riporta nel dettaglio i disegni di
tutti gli elementi che compongono il ponteggio,
compresi gli ancoraggi, previsti negli schemi autorizzati. L’art.
133 D.lgs n. 81/2008 e s.m.i. o (All. 2) riporta le istruzioni che
il professionista abilitato deve seguire per il
istruzioni che il professionista abilitato deve seguire per il calcolo
del ponteggio, e quindi anche degli
ancoraggi, quando per la realizzazione si fuoriesca dagli schemi quando per la realizzazione si fuoriesca
dagli schemi autorizzati
Gli ancoraggi dei ponteggi possono essere classificati Gli ancoraggi dei ponteggi possono essere
classificati in:
A) Ancoraggi normali
B) Ancoraggi speciali
C) Ancoraggi speciali a
V
A) Ancoraggi normali
Gli ancoraggi normali
collegano alla costruzione il montante interno del ponteggio, sono in grado di
resistere montante interno del
ponteggio, sono in grado di resistere ad azioni orizzontali ortogonali al piano
di facciata e ad azioni orizzontali
ortogonali al piano di facciata e possono essere dei seguenti tipi:
1) ad anello
2) a cravatta
3) con elemento a squadro e ancorante meccanico o chimico
4) con elemento a gancio e ancorante meccanico o chimico con
elemento a gancio e ancorante meccanico o chimico
Ancoraggi ad anello:
Sono generalmente realizzati ancorando un tondo di acciaio piegato
ad U alla armatura della parete, ungiunto
acciaio piegato ad U alla armatura della parete, un giunto ortogonale
che connette due stocchi di tubo 48.3x3.2
ortogonale che connette due stocchi di tubo 48.3x3.2mm, uno giuntato al
montante del ponteggio e l’altro passante nell’anello formato dal tondo
piegato.
E’ indispensabile che, sia il tubo che il giunto utilizzati
per indispensabile che, sia il tubo che
il giunto utilizzati per la realizzazione del suddetto sistema di ancoraggio,
siano la realizzazione del suddetto
sistema di ancoraggio, siano appartenenti ad un’unica autorizzazione
ministeriale
L’azione di trazione viene
contrastata dall’anello ancorato alla parete tramite lo stocco di tubo inserito
nell’anello l’ancoraggio ad anello non è
in grado di contrastare azioni orizzontali parallele all’opera servita. L’azione
di compressione si scarica sulla parete
tramite una tavoletta di legno su cui poggia una basetta infilata una tavoletta di legno su cui poggia una
basetta infilata nello stocco di tubo connesso al montante.
Ancoraggio a cravatta:
L’ancoraggio è realizzato
mediante tubi collegati fra loro ed al
ponteggio utilizzando giunti ortogonali.
I tubi sono bloccati intorno ai muri o a pilastri con l’interposizione di
tavolette di legno per la distribuzione del carico.
Ancoraggio con ancorante
meccanico:
esso viene realizzato eseguendo un foro sul materiale di esso viene realizzato eseguendo un foro sul
materiale di base entro il quale si inserisce un ancorante ad espansione nel
quale viene avvitato il golfare.
Ancoraggio con ancorante
chimico:
esso viene realizzato eseguendo un foro sul materiale di esso viene realizzato eseguendo un foro sul
materiale di base entro il quale viene iniettata una resina poi polimerizzata
con un componente indurente, permettendo
polimerizzata con un componente indurente, permettendo l’ancoraggio del
golfare.
Ancoraggi speciali:
Gli ancoraggi speciali collegano alla
costruzione sia il Gli ancoraggi
speciali collegano alla costruzione sia il montante interno che quello esterno
del ponteggio, sono montante interno che quello esterno del ponteggio, sono in grado di resistere alle azioni
orizzontali ortogonali al in grado di
resistere alle azioni orizzontali ortogonali al piano di facciata e sono delle
stesse tipologie di quelli piano di facciata e sono delle stesse
tipologie di quelli normali
Ancoraggi speciali a V:
Gli ancoraggi speciali a V collegano alla
costruzione il montante interno del
ponteggio sono in grado di resistere
montante interno del ponteggio sono in grado di resistere ad azioni
orizzontali ortogonali e parallele al piano di
ad azioni orizzontali ortogonali e parallele al piano di facciata e
possono essere dei seguenti tipi:
Con elemento a squadro e ancorante meccanico o
chimico
Con elemento a gancio e ancorante meccanico o
chimico Con elemento a gancio e ancorante meccanico o chimico
Un
ancoraggio efficace deve essere collocato in corrispondenza del nodo traverso montante del
ponteggio e soprattutto comprendere un
materiale base in grado di sopportare i carichi trasmessi
dall’ancorante. Gli schemi autorizzati
non considerano le spinte orizzontali
che derivano dalle possibili applicazioni al ponteggio, di teli di protezioni o tabelloni pubblicitari; in questo caso
l’indicazione sul numero e sulla posizione degli ancoraggi indicazione sul numero e sulla posizione
degli ancoraggi prevista negli schemi va progettata e implementata. Normalmente
per gli schemi tipo consolidati si
realizza almeno n. 1 ancoraggio ogni 22
mq di ponteggio. Il materiale base e
l’ancorante devono resistere ad un
carico pari a 2,5 volte il carico di
progetto. Per valutare la resistenza del
materiale base possono essere effettuate
prove tramite dinamometro o sclerometro da cantiere.
Trabattelli
I trabattelli sono ponteggi mobili montati su
ruote che hanno degli specifici limiti di impiego, infatti, vengono utilizzati
per opere di finitura, tinteggiatura e manutenzione e per i quali non è
necessaria l’autorizzazione ministeriale. Devono essere costruiti in modo
idoneo e devono riportare la marcatura CE. Per un corretto montaggio ed
utilizzo è necessario un buon livellamento del terreno alla base del
trabattello e un corretto bloccaggio delle ruote, eventualmente, ancorando la
struttura ad elementi fissi. Durante l’esecuzione dei lavori è utile
posizionare sul carro di base una targhetta nella quale riportare nome del
costruttore, modello, matricola, altezza e portata massima. Per non
compromettere la stabilità della torre durante i lavori, si consiglia di non
sporgersi dall’alto, di non sovraccaricare la struttura, di non arrampicarsi
nelle traverse ma usare le scale interne.
Ponteggio tradizionale
I ponteggi tradizionali e i ponteggi metallici
fissi sono l'opera provvisionale, formata da un certo numero di elementi ed
accessori, che consente lavori di costruzione o di manutenzione di opere edili.
I ponteggi a telai prefabbricati, comunemente definiti impalcature, sono quelli
maggiormente diffusi perché particolarmente adatti a facciate lineari. Il
telaio ne è l'elemento costruttivo principale, ed è costituito da due elementi
verticali, i montanti, uniti dall'elemento orizzontale, il traverso e infine da
due elementi di rinforzo, saldati al di sotto dello stesso. I ponteggi
metallici fissi sono soggetti ad autorizzazione all'impiego e alla costruzione
rilasciata dal Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale, dopo alcune
severe prove pratiche. Le prescrizioni d'uso dei ponteggi metallici fissi e
delle impalcature contenute nell'autorizzazione ministeriale sono riportate in
un libretto, che deve accompagnare obbligatoriamente il ponteggio.
Ponteggio sospeso
È una navicella o piattaforma di lunghezza
variabile, ancorata dall'alto. È sospesa a mezzo organi flessibili e sollevata
da argano a motore elettrico, destinato a persone e materiali inerenti al
lavoro da eseguire, fino alla portata massima approvata per la macchina
specifica. Il ponteggio sospeso è estremamente utile nelle operazioni rapide di
manutenzione in cui è più agevole installare il supporto della piattaforma di
lavoro sul terrazzo dell'edificio piuttosto che posizionare un ponteggio a
partire dal piano di campagna
Ponteggio elettrico autosollevante
È una piattaforma di lavoro autosollevante,
trasporta sia persone che materiali alle altezze desiderate, può essere
adattata alla geometria dell'edificio sia in lunghezza che in larghezza. Le
dimensioni della macchina ne consentono l'installazione anche nelle situazioni
in cui lo spazio è ristretto.
STORIA
Storicamente il ponteggio autosollevante, meglio conosciuto anche
come “mast climbing work platform” nasce attorno alla metà del secolo scorso in
Svezia. Nel 1940 circola una sorta di “montacarichi” che consiste
essenzialmente in una cesta di legno. Nel 1948 Axel Uhlin, un Ing. svedese,
espone alla fiera di Gothenburg un nuovo tipo di montacarichi. L’Ing. Alvar
Lindmark ne trae ispirazione e immediatamente comincia a progettare un nuovo montacarichi
più semplice, funzionale e soprattutto sicuro. L’evoluzione continua e dai
materiali si passa alla persone con dei primi ponteggi sospesi. L’anno decisivo
è il 1957 quando una compagnia mineraria chiede a Lindmark di combinare
montacarichi e ponteggio. Vengono prodotti 2 prototipi. I 2 primi ponteggi
autosollevanti.
Ponteggio
multidirezionale
Pochi elementi standard, montante, corrente,
diagonale e impalcato, formano la base per innumerevoli configurazioni d'uso, e
i moltissimi accessori garantiscono soluzioni ottimali per ogni esigenza.
È la soluzione ideale per la progettazione e la
costruzione di ponteggi complessi in settori d'impiego in cui le tecniche
tradizionali per tali realizzazioni non possono essere sfruttate al meglio. Il
sistema è insuperabile in termini di versatilità d'impiego, velocità di
montaggio e convenienza, anche grazie ad una vasta gamma di accessori sempre
disponibili.
Ponteggio mobile
Il ponteggio mobile in sostanza e una torre di
ponteggio o similare ma su ruote e anche comunemente chiamato trabattello. Le
altezze variano da i 2 ai 20
metri chiaramente ancorati a struttura fissa, possono
essere in ferro zincato o in alluminio. L' intera struttura e poggiata su ruote
che variano in base all'altezza e al peso della struttura il ponteggio mobile o trabattello può
essere corredato di accessori del tipo piani di lavoro aste stabilizzatrici e
livellatori per terreni sconnessi.