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PiMUS PONTEGGI » dott. Raffaele Starace, agronomo

Nella vita non basta essere intelligenti, si deve essere geniali.




PONTEGGI

Progettazione e calcolo ponteggi, redazione del PiMUS (Piano di Montaggio, Uso e Smontaggio)  

 Costo medio di un PiMUS: € 300,00 + IVA

 

 

D.Lgs. 81/2008, Titolo IV, Sezione IV, Ponteggi e impalcature in legname

Art. 136 comma 1 D.Lgs. 81/2008 (ex art. 36 quarter D.Lgs.  626/94) – in vigore dal 19/07/2005:

Nei lavori in quota il datore di lavoro provvede a redigere a mezzo di persona competente un piano di montaggio, uso e smontaggio (Pi.M.U.S.), in funzione della complessità del ponteggio scelto omissis”

 

Art. 136 comma 6 D.Lgs. 81/2008 Il datore di lavoro assicura che i ponteggi siano montati, smontati o trasformati sotto la diretta sorveglianza di un preposto, a regola d'arte e conformemente al Pi.M.U.S., ad opera di lavoratori che hanno ricevuto una formazione adeguata e mirata alle operazioni previste.

 

 

Definizioni - articolo 107

1. Agli effetti delle disposizioni di cui al presente capo si intende per lavoro in quota: attività lavorativa che espone il lavoratore al rischio di caduta da una quota posta ad altezza superiore a 2 m rispetto ad un piano stabile.

Ponteggio

I ponteggi sono definiti “opere provvisionali”, cioè strutture di servizio di tipo temporaneo e non facenti parte della costruzione, ma allestiti o impiegati per la realizzazione, la manutenzione e il recupero di opere edilizie. Devono evitare il pericolo di cadute di uomini o cose e, nella forma individuata dalle normative, pericolo di cadute di uomini o cose e, nella forma individuata dalle normative, devono essere impiegati per lavori eseguiti ad altezze superiori a 2,00 m.

Sono costituiti da una serie di elementi collegati al fine di ottenere una struttura rigida, sviluppata in senso verticale ed orizzontale, in grado di adattarsi modularmente alle caratteristiche geometriche dell’edificio.

 

I ponteggi possono essere realizzati in legno o metallo. In Italia i ponteggi metallici, utilizzati già dagli anni ’30, hanno sostituito quasi totalmente quelli in legno. La maggior parte dei ponteggi in commercio sono quindi ponteggi in legno. La maggior parte dei ponteggi in commercio sono quindi ponteggi in acciaio.

In commercio si trovano principalmente le seguenti tipologie di ponteggi:

• a tubi e giunti;

• a telai prefabbricati:

- a portale;

- ad “H”;

• a montanti e traversi prefabbricati (multidirezionale).

 

   

Quando sono necessari i ponteggi

Ai sensi del combinato disposto dagli articoli 107, 111 e 122 del D.lgs. 81/2008, i ponteggi sono necessari tutte le volte che vengono eseguiti lavori ad un'altezza superiore ai due metri ed è necessario eliminare i pericoli di caduta di persone e di cose.  Ai sensi del combinato disposto dagli articoli 96 comma 1 lettera g), 89 comma 1 lettera h), 17 comma 1 lettera a), 28 comma 2 lettera b) e 2 comma 1 lettera n), le disposizioni o misure individuate all'interno del POS devono essere volte ad evitare i rischi professionali nel rispetto della salute della popolazione e dell'integrità dell'ambiente esterno. In sintesi è molto difficile poter fare a meno dei ponteggi e quando servono, per poter riuscire ad ottimizzarne il loro impiego, è necessario progettarli con cura a partire dalla fase iniziale del lavoro. 

 

Importante sapere che

In generale quando si deve installare un ponteggio di altezza superiore a 2 metri, occorre che il committente, o un suo delegato, proceda alla redazione preliminare del PiMUS (Piano di montaggio, uso e smontaggio del ponteggio).

Quando, tuttavia, il ponteggio ha un’altezza superiore a 20 metri, oppure per l’installazione, causa la particolarità del sito, si debba operare in modalità non prevista dal libretto ministeriale approvato, occorre che [articolo 133 D.lgs. 81/2008], si redatta una relazione di calcolo con disegno esecutivo.

 

 

Elementi costruttivi

Un ponteggio standard per poter essere montato deve essere in possesso dell’Autorizzazione Ministeriale e dei dispositivi di sicurezza previsti nel Piano di montaggio, uso e smontaggio (PIMUS). In particolare per legge deve avere:

·          Ancoraggi a muro

·          Parapetti

·          Cavallette prefabbricate idonee

·          Tavole fermapiede in acciaio

·          Scale

·          Intavolati in acciaio

·          Il distacco tra il bordo interno dell’impalcato e l’edificio deve essere non superiore ai 20 cm

·          Elemento parasassi capace di intercettare la caduta del materiale dall’alto

Nell’effettuare il montaggio bisogna controllare che i piani di appoggio siano stabili ed efficienti, in modo da creare condizioni agevoli per la realizzazione dei piani successivi, e che il piano di calpestio sia allestito in modo adeguato. Il datore di lavoro deve assicurarsi che nell’eseguire il montaggio/smontaggio dei ponteggi, vengano rispettati i sistemi di sicurezza, stabiliti per legge, per le cadute dall’alto (dispositivi di protezione, sistemi di arresto caduta, punti di ancoraggio e linee vita), per i dispositivi di protezione individuale (imbracatura, guanti, scarpe, casco, altro), e per la segnaletica di sicurezza.

  

Ancoraggi

Nell’Unione Europea esistono due sistemi che disciplinano la costruzione e l’impiego dei ponteggi fissi: il sistema autorizzativo e quello non autorizzativo. In Italia è vigente il sistema autorizzativo che prevede una specifica autorizzazione rilasciata dal Ministero del lavoro e della previdenza sociale (MLPS). Tale autorizzazione è attualmente regolata dal titolo IV, Capo II, Sezione V, del D.lgs n. 81/2008 e s.m.i.

Le circolari del Ministero del Lavoro e della Previdenza  Le circolari del Ministero del Lavoro e della Previdenza  Sociale  nn.  85/78, 44/90 e 132/91 regolano nel dettaglio, rispettivamente, le seguenti tipologie di  dettaglio, rispettivamente, le seguenti tipologie di ponteggi:

TUBI E GIUNTI (PTG)

TELAI PREFABBRICATI (PTP)

MONTANTI E TRAVERSI PREFABBRICATI (PMTP);

esse dettano le istruzioni per la compilazione delle  esse dettano le istruzioni per la compilazione delle

relazioni tecniche, necessarie all’ottenimento delle autorizzazioni ministeriali.

Detta autorizzazione ministeriale al  capitolo 4 riporta il calcolo del ponteggio nelle varie condizioni d’impiego con le verifiche dei vari elementi che lo compongono,  tra cui gli ancoraggi. Il capitolo 7 o (All. A) riporta nel dettaglio i disegni di tutti  o (All. A) riporta nel dettaglio i disegni di tutti gli elementi che compongono il ponteggio,  compresi gli ancoraggi, previsti negli schemi autorizzati. L’art. 133  D.lgs n. 81/2008 e  s.m.i. o (All. 2) riporta le istruzioni che il professionista abilitato deve seguire per il  istruzioni che il professionista abilitato deve seguire per il calcolo del ponteggio,  e quindi anche degli ancoraggi, quando per la realizzazione si fuoriesca dagli schemi  quando per la realizzazione si fuoriesca dagli schemi autorizzati

Gli ancoraggi dei ponteggi possono essere classificati  Gli ancoraggi dei ponteggi possono essere classificati in:

A) Ancoraggi normali

B) Ancoraggi speciali

C) Ancoraggi speciali a V

 

A) Ancoraggi normali

Gli ancoraggi  normali collegano alla costruzione il montante interno del ponteggio, sono in grado di resistere  montante interno del ponteggio, sono in grado di resistere ad azioni orizzontali ortogonali al piano di facciata e  ad azioni orizzontali ortogonali al piano di facciata e possono essere dei seguenti tipi:

1) ad anello

2) a cravatta

3) con elemento a squadro e ancorante meccanico o chimico

4) con elemento a gancio e ancorante meccanico o chimico con elemento a gancio e ancorante meccanico o chimico

Ancoraggi ad anello:

Sono generalmente realizzati ancorando un tondo di acciaio piegato ad U alla armatura della parete, ungiunto  acciaio piegato ad U alla armatura della parete, un giunto ortogonale che connette due stocchi di tubo 48.3x3.2  ortogonale che connette due stocchi di tubo 48.3x3.2mm, uno giuntato al montante del ponteggio e l’altro passante nell’anello formato dal tondo piegato.

E’ indispensabile che, sia il tubo che il giunto utilizzati per  indispensabile che, sia il tubo che il giunto utilizzati per la realizzazione del suddetto sistema di ancoraggio, siano  la realizzazione del suddetto sistema di ancoraggio, siano appartenenti ad un’unica autorizzazione ministeriale

L’azione di  trazione viene contrastata dall’anello ancorato alla parete tramite lo stocco di tubo inserito nell’anello l’ancoraggio ad anello non  è in grado di contrastare azioni orizzontali parallele all’opera servita. L’azione di  compressione si scarica sulla parete tramite una tavoletta di legno su cui poggia una basetta infilata  una tavoletta di legno su cui poggia una basetta infilata nello stocco di tubo connesso al montante.

 

Ancoraggio a cravatta:

L’ancoraggio  è realizzato mediante  tubi collegati fra loro ed al ponteggio utilizzando  giunti ortogonali. I tubi sono bloccati intorno ai muri o a pilastri con l’interposizione di tavolette di legno per la distribuzione del carico.

Ancoraggio con ancorante meccanico:

esso viene realizzato eseguendo un foro sul materiale di  esso viene realizzato eseguendo un foro sul materiale di base entro il quale si inserisce un ancorante ad espansione nel quale viene avvitato il golfare.

Ancoraggio con ancorante chimico:

esso viene realizzato eseguendo un foro sul materiale di  esso viene realizzato eseguendo un foro sul materiale di base entro il quale viene iniettata una resina poi polimerizzata con un componente indurente, permettendo  polimerizzata con un componente indurente, permettendo l’ancoraggio del golfare.

Ancoraggi speciali:

Gli ancoraggi speciali collegano alla costruzione sia il  Gli ancoraggi speciali collegano alla costruzione sia il montante interno che quello esterno del ponteggio,  sono  montante interno che quello esterno del ponteggio,  sono in grado di resistere alle azioni orizzontali ortogonali al  in grado di resistere alle azioni orizzontali ortogonali al piano di facciata e sono delle stesse tipologie di  quelli  piano di facciata e sono delle stesse tipologie di  quelli normali

Ancoraggi speciali a V:

Gli ancoraggi speciali a V collegano alla costruzione il  montante interno del ponteggio sono in grado di resistere  montante interno del ponteggio sono in grado di resistere ad azioni orizzontali ortogonali e parallele al piano di  ad azioni orizzontali ortogonali e parallele al piano di facciata e possono essere dei seguenti tipi:

Con elemento a squadro e ancorante meccanico o chimico

Con elemento a gancio e ancorante meccanico o chimico Con elemento a gancio e ancorante meccanico o chimico

Un  ancoraggio efficace deve essere collocato in  corrispondenza del nodo traverso montante del ponteggio e soprattutto comprendere un  materiale base in grado di sopportare i carichi trasmessi dall’ancorante. Gli  schemi autorizzati non considerano le  spinte orizzontali che derivano dalle possibili applicazioni al ponteggio, di  teli di protezioni o  tabelloni pubblicitari; in questo caso l’indicazione sul numero e sulla posizione degli ancoraggi  indicazione sul numero e sulla posizione degli ancoraggi prevista negli schemi va progettata e implementata. Normalmente per gli  schemi tipo consolidati si realizza almeno n.  1 ancoraggio ogni 22 mq di ponteggio. Il  materiale base e l’ancorante devono  resistere ad un carico pari a  2,5 volte il carico di progetto. Per valutare la resistenza del  materiale base possono essere effettuate  prove tramite dinamometro o sclerometro da cantiere.

 

 

Trabattelli

I trabattelli sono ponteggi mobili montati su ruote che hanno degli specifici limiti di impiego, infatti, vengono utilizzati per opere di finitura, tinteggiatura e manutenzione e per i quali non è necessaria l’autorizzazione ministeriale. Devono essere costruiti in modo idoneo e devono riportare la marcatura CE. Per un corretto montaggio ed utilizzo è necessario un buon livellamento del terreno alla base del trabattello e un corretto bloccaggio delle ruote, eventualmente, ancorando la struttura ad elementi fissi. Durante l’esecuzione dei lavori è utile posizionare sul carro di base una targhetta nella quale riportare nome del costruttore, modello, matricola, altezza e portata massima. Per non compromettere la stabilità della torre durante i lavori, si consiglia di non sporgersi dall’alto, di non sovraccaricare la struttura, di non arrampicarsi nelle traverse ma usare le scale interne.

 

Ponteggio tradizionale

I ponteggi tradizionali e i ponteggi metallici fissi sono l'opera provvisionale, formata da un certo numero di elementi ed accessori, che consente lavori di costruzione o di manutenzione di opere edili. I ponteggi a telai prefabbricati, comunemente definiti impalcature, sono quelli maggiormente diffusi perché particolarmente adatti a facciate lineari. Il telaio ne è l'elemento costruttivo principale, ed è costituito da due elementi verticali, i montanti, uniti dall'elemento orizzontale, il traverso e infine da due elementi di rinforzo, saldati al di sotto dello stesso. I ponteggi metallici fissi sono soggetti ad autorizzazione all'impiego e alla costruzione rilasciata dal Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale, dopo alcune severe prove pratiche. Le prescrizioni d'uso dei ponteggi metallici fissi e delle impalcature contenute nell'autorizzazione ministeriale sono riportate in un libretto, che deve accompagnare obbligatoriamente il ponteggio.

Ponteggio sospeso

È una navicella o piattaforma di lunghezza variabile, ancorata dall'alto. È sospesa a mezzo organi flessibili e sollevata da argano a motore elettrico, destinato a persone e materiali inerenti al lavoro da eseguire, fino alla portata massima approvata per la macchina specifica. Il ponteggio sospeso è estremamente utile nelle operazioni rapide di manutenzione in cui è più agevole installare il supporto della piattaforma di lavoro sul terrazzo dell'edificio piuttosto che posizionare un ponteggio a partire dal piano di campagna

Ponteggio elettrico autosollevante

È una piattaforma di lavoro autosollevante, trasporta sia persone che materiali alle altezze desiderate, può essere adattata alla geometria dell'edificio sia in lunghezza che in larghezza. Le dimensioni della macchina ne consentono l'installazione anche nelle situazioni in cui lo spazio è ristretto.

STORIA 

Storicamente il ponteggio autosollevante, meglio conosciuto anche come “mast climbing work platform” nasce attorno alla metà del secolo scorso in Svezia. Nel 1940 circola una sorta di “montacarichi” che consiste essenzialmente in una cesta di legno. Nel 1948 Axel Uhlin, un Ing. svedese, espone alla fiera di Gothenburg un nuovo tipo di montacarichi. L’Ing. Alvar Lindmark ne trae ispirazione e immediatamente comincia a progettare un nuovo montacarichi più semplice, funzionale e soprattutto sicuro. L’evoluzione continua e dai materiali si passa alla persone con dei primi ponteggi sospesi. L’anno decisivo è il 1957 quando una compagnia mineraria chiede a Lindmark di combinare montacarichi e ponteggio. Vengono prodotti 2 prototipi. I 2 primi ponteggi autosollevanti.

Ponteggio multidirezionale

Pochi elementi standard, montante, corrente, diagonale e impalcato, formano la base per innumerevoli configurazioni d'uso, e i moltissimi accessori garantiscono soluzioni ottimali per ogni esigenza.

È la soluzione ideale per la progettazione e la costruzione di ponteggi complessi in settori d'impiego in cui le tecniche tradizionali per tali realizzazioni non possono essere sfruttate al meglio. Il sistema è insuperabile in termini di versatilità d'impiego, velocità di montaggio e convenienza, anche grazie ad una vasta gamma di accessori sempre disponibili.

Ponteggio mobile

Il ponteggio mobile in sostanza e una torre di ponteggio o similare ma su ruote e anche comunemente chiamato trabattello. Le altezze variano da i 2 ai 20 metri chiaramente ancorati a struttura fissa, possono essere in ferro zincato o in alluminio. L' intera struttura e poggiata su ruote che variano in base all'altezza e al peso della struttura il ponteggio mobile o trabattello può essere corredato di accessori del tipo piani di lavoro aste stabilizzatrici e livellatori per terreni sconnessi.